Glossario

A

ABRASIONE
Sollecitazione meccanica che provoca la consunzione dello strato primario e dei successivi, fino alla rimozione completa dal supporto.
ACCELERANTE
Additivo utilizzato per accelerare il processo di filmazione e reticolazione (indurimento) di un legante.
ACCIAIO TRAFILATO
Acciaio avente differenti forme di sezione retta, ottenuto per deformazione a freddo senza asportazione di materiale. Questa lavorazione conferisce al prodotto particolari caratteristiche di forma, precisione dimensionale e strato superficiale. Prodotto ottenuto dalla trafilatura, generalmente si tratta di barre tubi o fili tondi.
ACIDO
Prodotto avente un pH < 7.
ACQUE DI RISALITA
Umidità che risale per capillarità dal sottosuolo, nelle murature.
ADDITIVO
Sostanza naturale o artificiale che, aggiunta in quantità calcolate e predefinite, conferisce particolari caratteristiche, quali ad esempio aspetto, durata, rendimento, conservatività, durezza, elasticità, malleabilità, volume, oppure elimina o riduce taluni suoi difetti, prima, durante e dopo l’applicazione.
AERANTE
Qualsiasi sostanza che, aggiunta a una malta, crea un sistema macroporoso accrescendone così la resistenza al gelo.
AGENTE
Detto di tutto ciò che agisce, che fà, che produce un effetto.
AMIANTO
Aggregato fibroso e flessibile costituito da silicati e dotato di eccellente resistenza al fuoco, al calore e agli attacchi chimici, in particolare degli acidi. Facilmente lavorabile e molto resistente, ha trovato in passato un vasto utilizzo come isolante acustico, isolante termico, armatura diffusa nel cemento (cemento amianto), oltre che per pitture, vernici, materiali per pavimentazioni, tessili. Al culmine della sua espansione, alcuni studi medici ne hanno dimostrato la pericolosità; a partire dagli anni ’80 l’Organizzazione mondiale della sanità ne ha sconsigliato l’uso per i suoi alti rischi. In Italia la legge vieta l’estrazione, la lavorazione, la commercializzazione e l’impiego di qualsiasi tipo di amianto. Resta comunque aperto il problema della bonifica (tra cemento-amianto e coibentanti vari) di alcuni milioni di tonnellate di questo materiale.
AMMINA
Composto formalmente derivante dall’ammoniaca per sostituzione successiva degli atomi di idrogeno con gruppi organici; il numero degli atomi H sostituiti determina la classificazione in ammina primaria secondaria o terziaria.
ANIDRITE
Solfato di calcio anidro (CaSO4).
ANTICARBONATAZIONE
Prodotto che evita o ritarda notevolmente la carbonatazione del calcestruzzo.
ANTIFIAMMA
Additivo che riduce l’infiammabilità ed aumenta la resistenza al fuoco rendendo più difficile la combustione e la propagazione della fiamma; le sostanze contenute negli additivi antifiamma sono sia organiche che inorganiche, e in caso di incendio, pur ritardando la combustione, possono esse stesse generare fumi tossici.
ANTIGELO
Additivo che diminuisce la sensibilità di un impasto cementizio a temperature inferiori a 0°C, agendo sia sulla velocità di presa dei cementi, sia sullo sviluppo di calore di idratazione durante la presa. Dotato di una buona efficacia nei getti di grosso spessore, risulta quasi inefficace negli intonaci o nei getti sottili, dove la superficie esposta alle basse temperature è molto elevata.
ANTIOSSIDANTE
Additivo impiegato nella produzione di vernici, plastiche e collanti per ridurre e/o ritardare il normale processo di ossidazione e quindi mantenere inalterate le caratteristiche fisico-chimiche del prodotto.
ANTISCHIUMA
Additivo che evita la formazione di schiume e quindi variazione di densità.
ANTISDRUCCIOLO
Trattamento o rivestimento applicato sul piano calpestabile per evitare lo scivolamento.
ANTISTATICO
Materiale non in grado di trattenere una carica elettrostatica allorché viene posto in contatto con la terra.
ARGILLA
Roccia sedimentaria, con caratteristiche di bassa coesione (si presenta infatti con aspetto terroso) di colore variabile a seconda delle impurità contenute, dall’azzurro al rossastro; esistono anche argille nere e verdi. Tra le caratteristiche più importanti dell’argilla: la plasticità e la capacità igroscopica.
ARIA OCCLUSA
Tale caratteristica, indicata sotto forma di percentuale, ha, negli intonaci da risanamento, valori particolarmente elevati. È infatti tale proprietà una delle condizioni per ottenere permeabilità al vapore adeguate alle necessità di tali intonaci.
ARMATURA
Termine generico indicante, nella tecnica, una struttura resistente affiancata ad un manufatto o in esso incorporata, allo scopo di costituirne l’elemento resistente alle sollecitazioni derivanti dal peso proprio e/o da forze esterne.
AUTOBAGNANTE / LETTO PIENO
Caratteristica di collanti cementizi per la quale l’impronta della spatola dentata si appiana completamente sotto il peso della piastrella esercitando una leggera pressione. Permette l’ottenimento di una superficie di contatto supporto / collante / piastrella totale con il minimo sforzo.
AUTOLIVELLANTE
Capacità di un materiale di distendersi su un supporto di posa producendo una superficie perfettamente piana, priva di irregolarità.

B

BAGNATURA A RIFIUTO
Supporti porosi, come quelli in laterizio, termolaterizio, calcestruzzo cellulare espanso, mattoni pieni e particolari tipi di pietra, devono essere bagnati con acqua fino a completa saturazione prima dell’applicazione del prodotto per evitare una rapida perdita d’acqua da parte del materiale e quindi la sua “bruciatura” (cioè idratazione incompleta del legante idraulico).
BARRIERA AL VAPORE
Sistema costituito da un film continuo, generalmente impermeabile all’acqua, con caratteristiche di impermeabilità al vapore. Ha il compito di impedire il passaggio di vapore d’acqua dall’interno verso l’esterno attraverso le chiusure d’ambito esterno (coperture e pareti). Deve essere quindi un materiale dotato di resistenza alla diffusione del vapore d’acqua, per poter controllare il fenomeno della condensa ed evitare che questo si verifichi a livello dello strato isolante.
BASICO
Si definisce basico un prodotto avente pH > 7
BENTONITE
Minerale argilloso caratterizzato da grande plasticità, dalla capacità di scambio ionico, dall’effetto detergente e stabilizzante, ma soprattutto dalla capacità di assorbire una notevole quantità d’acqua rigonfiando per varie volte il proprio volume e formando i cosiddetti gel tixotropici.
BETONIERA
Macchina munita di motore, generalmente elettrico, a bicchiere o a tamburo utilizzata per l’impasto del calcestruzzo e il confezionamento delle malte.
BITUME
Miscela di idrocarburi di origine naturale, derivata da distillazione del petrolio, dotata di proprietà leganti. I bitumi possono essere naturali, oppure di petrolio.
BITUME OSSIDATO
Il bitume ossidato si ottiene per immissione di ossigeno a 250 °C nel bitume distillato liquido. L’ossigeno “unisce” tra di loro le molecole di bitume e crea una specie di reticolo tridimensionale nella sua massa.
BLEEDING (AFFIORAMENTO)
Fenomeno nel quale durante la fase di essiccamento, uno o più componenti del prodotto, migrano verso la superficie. L’affioramento differenziato di pigmenti, causa alterazioni di colore ed è a seconda dei casi, un difetto o una caratteristica essenziale dei prodotti vernicianti. L’affioramento che si verifica per una pittura o vernice in barattolo, se non è irreversibile, non crea problemi sulla finitura, basta infatti mescolare omogeneamente il prodotto, per conferirgli l’aspetto e le caratteristiche volute.
BOCCIARDARE/BOCCIARDA
Azione di lavorare il marmorino a fresco, avendo come strumento la bocciarla, una speciale mazza con punte piramidali di varie misure, atta ad incidere il materiale ancora fresco per ottenere l’effetto della pietra battuta.
BOIACCA
Malta cementizia molto liquida, ottenuta miscelando in parti uguali sabbia fine, cemento e acqua, utilizzata nella posa in opera di pavimenti laterizi e lapidei (piastrelle, porfidi, mattoni) o di pareti in mattoni.
BOIACCA PASSIVANTE
Boiacca a base di inibitori di corrosione.
BONIFICA DEL CEMENTO AMIANTO (D.M. 20/08/99)
Incapsulamento:Confinamento:Rimozione: trattamento delle superfici contenenti cemento-amianto con prodotti penetranti e/o ricoprenti. In tal modo si fissano al supporto le fibre di amianto e si costituisce una pellicola di protezione sulla superficie esposta. I prodotti impiegati devono essere conformi alle caratteristiche prestazionali indicate nel D.M. 20/08/99, appendice 1, per i rivestimenti incapsulanti di tipo A. In particolare lo spessore medio del rivestimento incapsulante secco non dovrà essere inferiore a 300µm e in nessun punto dovrà essere inferiore a 250µm. Confinamento: consiste nell’applicazione di una barriera a tenuta che separa l’amianto dalle aree occupate. Pertanto prima di applicare nuovi elementi di copertura (strati isolanti, nuove lastre) si procede a trattare le lastre in cemento-amianto con prodotti che inibiscono il distacco di fibre di amianto durante le operazioni di cantiere e contribuiscono al trattamento di confinamento nell’inibire il rilascio delle stesse. I prodotti impiegati devono essere conformi alle caratteristiche prestazionali indicate nel D.M. 20/08/99, appendice 1, per i rivestimenti incapsulanti di tipi C. In particolare lo spessore del rivestimento incapsulante secco non dovrà essere inferiore a 200µm e nessuna misurazione dovrà risultare inferiore a tale valore. Rimozione: tra le cautele da adoperare per tale intervento vi è il trattamento delle superfici con prodotti impregnanti che inibiscono il distacco delle fibre di amianto durante le operazioni di cantiere. I prodotti impiegati devono essere conformi alle caratteristiche prestazionali indicate nel D.M. 20/08/99, appendice 1, per i rivestimenti incapsulanti di tipo D. In particolare il rivestimento incapsulante dovrà essere di colore contrastante con quello del supporto. Il fornitore dovrà indicare lo spessore del film secco, la quantità da applicare per metro quadrato ed il tempo di essicazione.

C

CALCE
O calce viva. Ossido di calce, prodotto della cottura di pietre calcaree che si presenta come sostanza solida biancastra, di aspetto terroso. Trattata con acqua la calce si rigonfia, sviluppa calore e diventa idrossido di calcio o calce spenta. Bagnandola con una quantità d’acqua pari a due volte e mezzo il suo peso si ottiene il grassello, che è il legante per la preparazione della malta. Agitando la calce spenta con acqua in eccesso si ottiene un liquido bianco detto latte di calce, adoperato come base per diversi metodi di pittura a secco. Le calci possono essere distinte in grasse (calce grassa) e magre (calce magra): le prime derivano dalla cottura di calcari quasi puri mentre le seconde provengono da calcari magnesiaci o argillosi (meno puri).
CALCE AEREA
Si ottiene dalla cottura di calcari compatti che si trasformano in carbonato di calcio, questo si scompone diventando ossido di calcio e anidride carbonica; l’ossido di calcio può essere spento con un eccesso d’acqua (grassello di calce) oppure con la quantità strettamente necessaria all’idratazione (calce idrata).
CALCE IDRAULICA
Si ottiene dalla cottura di calcari compatti che contengono quantità variabili di argilla (calce idraulica naturale) oppure da miscele di calce idrata con pozzolana, argilla o loppa d’altoforno (calce idraulica artificiale).
CALCESTRUZZO
Conglomerato ottenuto dall’impasto di acqua con materiali leganti (soprattutto calce o cemento derivanti da lavorazioni che non utilizzano sostanze estranee o scarti industriali) e materiali inerti puliti e non radioattivi (sabbia, ghiaia, polvere di mattoni) largamente impiegato in edilizia. Le caratteristiche principali del calcestruzzo sono la capacità di resistere agli attacchi degli agenti atmosferici e la resistenza meccanica. Per migliorare il distacco dei getti in fase di disarmo è opportuno trattare preventivamente le superfici delle casseforme con oli naturali.
CALCESTRUZZO ALLEGGERITO
Si ottiene aggiungendo degli inerti leggeri all’impasto del calcestruzzo normale.
CALCESTRUZZO CELLULARE
Si ottiene additivando la pasta cementizia mediante uno schiumogeno che a sua volta è diluito in acqua in percentuali variabili dal 2 al 3%. L’acqua evaporando lentamente durante il periodo di presa del cemento ed anche dopo nel tempo, lascia vuote tutte le piccolissime cavità provocate dallo schiumogeno. Queste microcamere contenenti aria allo stato di immobilità conferiscono proprietà isolanti al calcestruzzo.
CALCESTRUZZO FIBROSO
Particolare tipo di cls ad armatura diffusa con fibre di acciaio, fibre di vetro resistenti agli alcali o altre fibre sintetiche, in misura non superiore al 2% del volume, al fine di migliorarne la resistenza a flessione e torsione.
CALORE DI IDRATAZIONE
Energia sviluppata dalla reazione di idratazione dei granuli di cemento.
CALORE DI REAZIONE
Quantità di calore ceduta o assorbita da una reazione chimica. Le reazioni che cedono calore sono dette esotermiche, quelle che lo assorbono endotermiche. CARBONATAZIONE (DEL CALCESTRUZZO)
Fenomeno dovuto al naturale invecchiamento del calcestruzzo per cui, con l’anidride carbonica disponibile nell’ambiente, l’idrato di calcio Ca(OH)²; si trasforma in carbonato CaCO³;. Pertanto l’abbassamento del valore di pH da 12÷13 a circa 9 provoca una perdita del potere protettivo delle armature.
CATALIZZATORE
Sostanza che accelera (catalisi positiva) o rallenta (catalisi negativa) la velocità di una reazione chimica; non incide per altro sulla situazione finale.
CATRAME
Prodotto impermeabilizzante derivante del processo di distillazione del carbone nella produzione del gas di città.
CAUSTICO
Che può corrodere materiali o sostanze e alle persone può causare bruciori, ustioni, ulcere o semplice irritazione sulla pelle, gli occhi, la gola ecc.
CAVILLATURE
Sono fessure di ampiezza inferiore ad 1 mm, disposte a ragnatela, in genere superficiali e determinate dal ritiro idraulico.
CEMENTO
Legante idraulico che, impastato con acqua, è in grado di fare presa sia in presenza di aria che immerso nell’acqua. I cementi si distinguono in cementi a presa rapida (cementi romani) e a presa lenta (cementi portland). Il cemento viene oggi largamente impiegato per confezionare malte bastarde per intonaci, mentre in passato veniva utilizzato anche per costruire elementi decorativi, prefabbricati o gettati in opera, in alternativa allo stucco
CEMENTO ALLUMINOSO
Il cemento alluminoso o cemento fuso si ottiene dalla cottura di calcare e bauxite: si tratta di un cemento che raggiunge elevatissime resistenze meccaniche in tempi molto brevi.Esso è utilizzato per la costruzione di materiali refrattari, per manufatti con elevate resistenze chimiche, per ambienti con basse temperature, etc. Uno degli inconvenienti del cemento alluminoso, consiste nella caduta delle resistenze meccaniche iniziali, che è tanto maggiore quanto più alto è il rapporto acqua/cemento
CEMENTO AMIANTO
Particolare tipo di fibro cemento costituito da una miscela di cemento e amianto, molto resistente alla trazione, alla flessione e alla compressione, ma poco resistente all’urto. Largamente impiegato in lastre ondulate o in tegole nel passato per la copertura e il rivestimento di edifici industriali o commerciali o per la realizzazione di serbatoi, tubazioni e condotte. E’ stato bandito dopo che ne sono stati dimostrati i gravi rischi per la salute umana.
CEMENTO ARMATO
Cemento nel quale, per aumentarne la resistenza a flessione ed a torsione, è stato annegata, in sede di gettata una adeguata armatura metallica. L’armatura dovrà essere realizzata con attenzione alle possibili perturbazioni elettromagnetiche da essa stessa indotto, tendenzialmente eliminando maglie metalliche chiuse e mediante messa a terra affinché le singole parti risultino equi potenziali. Una esecuzione corretta saprà evitare processi di carbonatazione e la possibile ossidazione delle parti metalliche.
CEMENTO PORTLAND
Il cemento Portland è uno dei più importanti leganti idraulici, esso si ottiene mescolando clinker e gesso bi-idrato.
CEMENTO POZZOLANICO
Cemento ottenuto da una miscela di cemento Portland e sabbia pozzolanica. Questo tipo di cemento ha maggiori resistenze chimiche e maggior potere impermeabilizzante, rispetto al cemento Portland
CLINKER (KLINKER)
Termine che, a seconda degli usi, assume due distinti significati. 1) materiale che si ottiene miscelando e successivamente polverizzando alcune sostanze a base di calcare e argilla. È il costituente principale del cemento Portland. 2) particolare tipo di mattone o mattonella estrusi e cotti ad altissima temperatura, impiegati essenzialmente come materiale da rivestimento per pareti e pavimenti.
COIBENTAZIONE
Separazione termica, acustica o elettrica di due corpi o ambienti, mediante l’utilizzo di materiali o corpi coibenti.
COIBENZA
Indica la capacità dei materiali che vengono utilizzati negli interventi di isolamento termico di opporre una elevata resistenza al passaggio del calore; tali materiali vengono quindi definiti materiali coibenti.
COLLANTE
Per “collante” si intende lo strato legante destinato ad assicurare l’aggancio tra sottofondo e materiale da posare. La scelta del prodotto idoneo è determinata dal tipo di sottofondo, dal tipo di materiale da incollare, dallo spessore da realizzare, dalle caratteristiche e dalla destinazione d’uso del locale.
COMPOUND
Insieme di materie prime che a certe condizioni di temperatura vengono impiegate per realizzare un composto con particolari caratteristiche utili alla realizzazione di membrane impermeabilizzanti prefabbricate. È sinonimo di mescola bituminosa.
CONDUCIBILITÀ TERMICA
Definisce l’attitudine di un materiale, omogeneo ed isotropo, a trasmettere il calore quando lo scambio avviene solo per conduzione.
CONDUZIONE TERMICA
È il modo di trasmissione del calore proprio dei solidi. Le molecole non si spostano per effetto dell’agitazione termica (moti convettivi) come avviene nei gas e nei liquidi e la propagazione del calore avviene mediante vibrazione delle molecole costituenti il corpo solido.
CONSOLIDAMENTO SUPERFICIALE
Trattamento di materiali di facciata, degradati a causa della loro elevata porosità e della scarsa o nulla idrorepellenza, e resi pertanto sfarinanti. In sostanza trattasi di materiali idrorepellenti in grado per” di legare leggermente strati superficiali disaggregati a strati sottostanti in buono stato, in modo da evitarne la perdita a causa del persistere delle azioni atmosferiche.
CONTROSPINTA
IMPERMEABILIZZAZIONE COPERTURA A FALDA
È una copertura inclinata, avente una pendenza > 5%.
COPERTURA PIANA
È una copertura avente una pendenza massima del 5%.
COPOLIMERO
Polimero formato da due o più monomeri differenti

D

DEFORMAZIONE ELASTICA
Ogni corpo solido si deforma sotto l’azione di un carico applicato; la deformazione si dice elastica se, al cessare dell’azione di carico, il corpo riprende le dimensioni iniziali. L’entità della deformazione è funzione del carico applicato (legge di Hooke). La proprietà elastica di un corpo viene rappresentata dal modulo di elasticità, definito come rapporto tra la forza esercitata sull’unità di superficie di un corpo e la deformazione che subisce l’unità di lunghezza del corpo stesso; maggiore è la tenacia del materiale, maggiore sarà il suo modulo di elasticità.
DEFORMAZIONE PLASTICA O PERMANENTE
La deformazione plastica è la deformazione permanente, e quindi non elastica che un corpo subisce sotto l’azione di un determinato carico applicato e pertanto è in relazione al suo valore. Essa si compone di una deformazione istantanea e di una deformazione lenta che cresce con il tempo, quanto il carico è mantenuto.
DETERGENTI ACIDI
Prodotti ad azione acida, e perciò di una certa aggressività, usati generalmente per la rimozione di incrostazioni calcaree o cementizie, e per disciogliere cristallizzazioni saline. Sono utilizzabili pertanto solo su supporti resistenti a tale aggressione, o dove tale aggressione non comporti danneggiamenti della superficie. Non devono essere impiegati su marmi lucidati, su superfici calcaree assorbenti, su ceramiche con smalti non resistenti agli acidi. Data la grande varietà di supporti e l’incertezza spesso presente in merito alla loro natura, è sempre bene effettuare un test preliminare.
DETERGENTI BASICI
Prodotti ad azione basica, o alcalina, usati generalmente per la rimozione di oli, grassi, depositi di smog o da inquinamento atmosferico. Trovano applicazione nella pulizia di facciate con supporti in marmo, pietre calcaree, arenarie. Non devono essere impiegati su marmi lucidati, su metalli quali alluminio o superfici zincate. Data la varietà di supporti e l’incertezza spesso presente in merito alla loro natura, è sempre bene effettuare un test preliminare.
DILATAZIONE TERMICA
Aumento tridimensionale del volume di un materiale, a seguito di variazioni di temperature. Questa particolare attitudine di ogni corpo è indicata dal coefficiente di dilatazione; questo coefficiente indica la variazione in millimetri di un corpo per ogni metro della sua lunghezza e per ogni grado di variazione della temperatura. Il coefficiente di dilatazione del calcestruzzo ad esempio è variabile in funzione della natura degli aggregati e della qualità e quantità del cemento; quello medio non si discosta molto da quello dell’acciaio, ossia 1,2×10-5 m/°C oppure 0,012 mm/°C, e questo fatto ha permesso l’accoppiamento dei due materiali nel cemento armato. Direttiva 2004/42/CE Direttiva 2004/42/CE del 21 aprile 2004 relativa alla limitazione delle emissioni di composti organici volatili dovute all’uso di solventi organici in talune pitture e vernici e in taluni prodotti per carrozzeria.
DURABILITÀ
Indica la capacità di un manufatto di mantenere integre nel tempo le caratteristiche strutturali e architettoniche per cui viene progettato, costruito e utilizzato.

E

EFFLORESCENZE DI SALNITRO
Formazione di un deposito di sali che si manifesta su una superficie muraria. Generalmente la si trova in paramenti murari soggetti ad umidità di risalita, ma anche in casi d’infiltrazione di piogge acide, e di rotture di tubazioni.
ELASTOMERO/ELASTOMERICO/IPERELASTOMERICO
Polimero naturale o sintetico dotato di proprietà elastiche simili alla gomma. A temperatura ambiente può essere deformato ripetutamente e ritornare approssimativamente alle dimensioni iniziali a sollecitazioni ultimate.
EMULSIONANTE
Sostanza in grado di promuovere il mescolamento di composti tra loro non miscibili (ad es. i detergenti per miscelare acqua e grassi).
EMULSIONE
Sistema eterogeneo costituito da particelle liquide (fase dispersa) disperse in modo uniforme in un liquido con esse non miscibile (fase disperdente).
EPOSSIDICO
Vedi RESINE EPOSSIDICHE

F

FESSURAZIONI
Sono fessure di ampiezza superiore ad 1 mm, ad andamento rettilineo quando vi sono movimenti statici del supporto oppure a croce quando si applicano spessori troppo elevati di materiale in una sola mano e quando il prodotto è eccessivamente fluido.
FILMAZIONE
Formazione di una pellicola da resine in dispersione per effetto della coalescenza.
FISSAGGIO
Operazione di ancoraggio di elementi su pareti. Sono necessari requisiti di buona tixotropia, facilità d’impasto, resistenze elevate, tempi di presa rapidi.
FRATTAZZATURA
Operazione di finitura eseguita con frattazzo di spugna (finitura satinata) o spatola di plastica (finitura rigata) su prodotto staggiato e lisciato.

G

GIUNTO DI DILATAZIONE (GIUNTO DI FRAZIONAMENTO)
Interruzione del supporto idonea a consentire alle due parti strutturali affacciate i movimenti relativi derivanti dalle variazioni termiche o da altre cause.
GLOSS
Il Gloss è misurato in una scala che va da 0 a 100. Un prodotto dicesi: normalmente opaco se ha un gloss da 1 a 10; opaco con gloss da 11 a 30; medio opaco con gloss da 31 a 40; semi-opaco con gloss da 41 a 50; semi-lucido con gloss da 51 ad 80; brillante con gloss maggiore di 80.
GLOSSMETRO
Strumento che misura la brillantezza della superficie di un prodotto, in base alla valutazione della riflessione della superficie stessa sotto a determinati angoli di incidenza.
GRANULOMETRIA
Indica la dimensione dei granuli che costituiscono un materiale. Viene normalmente individuata per setacciatura.
GRATTATURA
Operazione di finitura eseguita con frattone a denti metallici per sgranare la superficie del materiale quando è in fase di indurimento.
GRÈS
Ceramica con impasto vetrificato, bianco o colorato, priva di smalto. Appartengono a questa categoria anche il klinker, il grès salato e i grès fini per uso domestico.
GRÈS PORCELLANATO
Piastrelle ottenute per pressatura, con porosità totale molto bassa, costituite da un impasto chiaro che può essere anche uniformemente colorato o variegato per mezzo di miscele di polveri e granuli di diverse dimensioni e colori. La composizione dell’impasto è molto simile a quella di un grès chiaro ma le materie prime sono selezionate in modo di contenere al minimo la percentuale di ossido di ferro. L’impasto è pressato con carichi specifici superiori del 50% rispetto al grès chiaro smaltato. La cottura è condotta con cicli inferiori a un’ora e temperature intorno a 1200°C. Le piastrelle possono essere anche lucidate, prima o dopo la posa in opera, in modo da esaltarne le qualità estetiche. È resistente al gelo, agli acidi e alle basi e ha un’elevata resistenza meccanica. È un prodotto che ha trovato ampia diffusione nel panorama industriale delle piastrelle, in cui sono presenti anche tipi con leggere applicazioni di smalto e/o serigrafie che consentono un’ulteriore rivalutazione estetica del prodotto
GUAINE LIQUIDE
Prodotti pronti all’uso, di consistenza pastosa o semi-liquida, da applicare a freddo, in grado di realizzare uno strato continuo, impermeabile, aderente al sottofondo, di elevata elasticità.
GUSCIA
Elemento architettonico curvo, a profilo concavo, che congiunge due piani (parete e soffitto).

I

IDROCARBURI
Composti naturali liquidi o gassosi del carbonio con idrogeno, ossigeno, azoto e con quantità variabili di altri elementi (es. zolfo, metalli).
IDROCARBURI ALIFATICI
Idrocarburo a catena lineare o con struttura anello con legami semplici od anche doppi ma non risonanti.
IDROCARBURI AROMATICI
Idrocarburi caratterizzati dalla presenza nelle molecole di almeno un anello benzenico. Dall’odore tipico e gradevole (da cui il nome), sono presenti nelle varie frazioni ottenute dalla distillazione primaria del greggio e, più marcatamente, nei prodotti di alcuni processi di upgrading, tra cui le benzine. La particolare attenzione rivolta negli ultimi anni agli idrocarburi aromatici deriva dalla evidenziata nocività dei loro vapori.
IDROFILO
Genericamente composto o sistema che interagisce con acqua.
IDROFOBO
Composto o sistema che respinge l’acqua.
IDROFUGAZIONE
Limita l’assorbimento d’acqua alla parte superficiale del materiale e nello stesso tempo garantisce ottimi valori di traspirabilità.
IDROFUGO
Additivo che, miscelato ad impasti cementizi, conferisce capacità di idrofugazione molto elevata, tale da conferire alla malta indurita persino caratteristiche di impermeabilità.
IDROREPELLENZA
Effetto di riduzione dell’assorbimento d’acqua indotto dalla modifica dell’angolo di contatto acqua/supporto; nei prodotti di finitura di natura siliconica questa caratteristica non modifica le caratteristiche di traspirabilità del materiale.
IMPERMEABILIZZAZIONE
Operazione che conferisce ad un supporto doti di impermeabilità, ossia la capacità di non essere attraversato da liquidi. Impermeabilizzazione in spinta negativa (o controspinta): il prodotto impermeabilizzante viene applicato sul lato opposto a quello da cui arriva il liquido. Pertanto la spinta idrostatica tenderà a staccare il prodotto impermeabilizzante dal supporto. Impermeabilizzazione in spinta positiva (o di contenimento acque): il prodotto impermeabilizzante viene applicato sulla superficie che verrà a contatto con il liquido. Pertanto la pressione idrostatica esercitata dal liquido comprimerà il prodotto impermeabilizzante sul supporto.
IMPREGNANTE
Prodotto atto a penetrare nelle porosità del materiale trattato con lo scopo di modificarne le caratteristiche, senza formare pellicola.
INERTE
Vuol dire che non reagisce chimicamente, tale termine è riferito frequentemente alle sabbie o altri componenti di pitture e vernici, che servono ad aumentare le resistente fisiche, ma non reagiscono chimicamente con il legante. Inerte è anche chiamato l’insieme di sabbia, o pietrisco o ghiaia impiegata per ottenere malte e calcestruzzi, i questo caso l’inerte contribuisce non solo ad aumentare le resistenze fisiche, ma se opportunamente scelti, aumentano anche le resistenze chimiche e riducono il rischio da ritiro del cemento e della calce.
INERZIA TERMICA
Indica la capacità di accumulare calore e di cederlo in tempi successivi.
INGHISAGGIO
Tecnica di ancoraggio di perni metallici in pavimentazioni industriali per il bloccaggio di macchinari. Si effettua con malte apposite, dotate di caratteristiche leggermente espansive, al fine, sia di contrastare il ritiro del legante cementizio, ma soprattutto di ottenere resistenze molto elevate già in tempi relativamente brevi. Tali malte hanno, tra le principali caratteristiche applicative, una elevata scorrevolezza, e vanno poste in opera versandole in cavità solide, resistenti e accuratamente saturate con acqua pulita.
INIBITORE
Additivo usato in minime percentuali per impedire o ritardare una reazione.
INTONACO
Strato di malta utilizzato come rivestimento protettivo e decorativo delle cortine murarie. L’intonaco è generalmente costituito da tre strati: il rinzaffo, il sottovallo, o intonaco vero e proprio, e l’arricciatura.
INTONACO DEUMIDIFICANTE
Intonaco avente la proprietà di far evaporare grandi quantità di acqua, contenuta nella muratura (umidità ascendente, umidità di condensa etc.), grazie alla sua struttura molto porosa.
INTONACO IGNIFUGO
Intonaco utilizzato nella realizzazione di pareti tagliafuoco, al fine di ridurre la propagazione dell’incendio, e per protezione di strutture e solai, per aumentare il tempo di resistenza al fuoco.
ISOTROPIA
Struttura molecolare uguale nelle diverse direzioni. Propria di diversi materiali e di metalli come rame e alluminio le cui dilatazioni non si svolgono lungo direttrici.

L

LEGANTE
Parte non volatile del veicolo di un prodotto, la cui funzione è di legare insieme i pigmenti ed i riempitivi.
LEGANTE IDRAULICO
È qualsiasi materiale che impastato con acqua, indurisce per reazione con l’acqua.

M

MALTA
È una miscela di uno o più leganti con l’inerte, l’acqua e l’aria che, dosati in opportune proporzioni, consentono di ottenere un impasto di consistenza e lavorabilità adatte all’uso e determinate resistenze (prestazioni) allo stato indurito. La funzione principale di una malta è di unire, rivestire, livellare e proteggere gli elementi di una costruzione. In base alle proprietà e al tipo di impiego possono essere classificate in “malte per murature” e in “malte per intonaci o rasature”.
MASSA VOLUMICA
Rapporto tra la massa di un semilavorato e il suo volume, misurati generalmente nelle stesse condizioni di umidità. Il termine “densità” sebbene più utilizzato, è meno corretto. La massa volumica si esprime generalmente in kg/m3.
MASSETTO (CALDANA)
Detto anche “strato di regolarizzazione”, viene definito come strato avente la funzione di ridurre le irregolarità superficiali dello strato sottostante. Ha anche il compito di realizzare quei valori di pendenza delle coperture piane tali da consentire il deflusso completo delle acque. Serve a compensare le tolleranze di assemblaggio degli elementi prefabbricati (tegoloni accostati). Può essere in calcestruzzo (250 kg di cemento Portland e non deve avere spessore inferiore a 30 mm), in malta di cemento (almeno 300-400 kg di Portland e spessore minimo di 15 mm), in cemento alleggerito con inerte di natura isolante (almeno 150-200 kg di Portland), in calcestruzzo cellulare. Questi ultimi due tipi, avendo tendenza a trattenere a lungo l’acqua d’impasto esigono la predisposizione di sistemi di ventilazione o lunghi periodi di essiccazione prima di essere rivestiti.
MASSETTO AUTOLIVELLANTE PER POSA IN CONTINUO
Premiscelato a base di anidrite, inerti e additivi che, data la particolare composizione, viene pompato allo stato liquido e forma un sottofondo continuo, autolivellante e con buone caratteristiche di resistenze meccaniche e conducibilità termica. È un prodotto solo per interno con il quale si possono realizzare spessori da 3 a 8 cm e si riescono a realizzare fino a 500 mq al giorno.
MASSETTO PREMISCELATO
Strato di sottofondo realizzato in cantiere impastando cemento, a volte con aggiunta di calce, e sabbie di granulometria opportuna per gli spessori da realizzare, prodotto industrialmente. L’inerte massimo può essere di diametro inferiore che nel massetto realizzato in cantiere.
MASSETTO PRONTO
Premiscelato a secco composto da speciali leganti ed inerti selezionati che, oltre a permettere di ottenere massetti asciutti in poche ore e praticamente esenti da ritiro, elimina le possibilità di errori dovuti alla scelta degli inerti. Avendo inoltre inerti non superiori a 4 mm si ottiene una finitura liscia con molta facilità.
MASSETTO TRADIZIONALE (MASSELLO, CALDANA, SOTTOFONDO)
Strato di sottofondo realizzato in cantiere impastando cemento, a volte con aggiunta di calce, e sabbie di granulometria opportuna per gli spessori da realizzare. Normalmente la sabbia va da 0 fino a 1/5 dello spessore massimo da realizzare.
MODULO ELASTICO
È dato dal rapporto tra sollecitazione e deformazione corrispondente in un materiale che si trova sotto il limite di proporzionalità (legge di Hooke) sulla curva sollecitazione-deformazione.
MONOMERO
Molecola semplice capace di unirsi ad altre simili per formare un polimero.

N

NEBBIA SALINA
Atmosfera dell’ambiente marino carico di sali.

O

OLEOREPELLENTE
Prodotto che respinge, ovvero risulta incompatibile con gli oli.
OLIGOMERO
Polimero il cui peso molecolare è troppo basso per essere considerato effettivamente un polimero. Gli oligomeri hanno pesi molecolari nell’ordine delle centinaia ma i polimeri hanno pesi molecolari nell’ordine delle migliaia o più.
OSMOSI
Fenomeno per cui delle sostanze liquide possono passare l’uno nell’altro, attraverso una membrana semipermeabile, spostamento che si verifica per cause fisiche, o termiche, o di concentrazione chimica, o elettriche.

P

PENNELLESSA
Pennello a sezione rettangolare, di forma larga e piatta, che si usa su grandi superfici.
PERLITE
Materiale litoide espanso, per trattamento ad alta temperatura (1000°C).
PERMEABILITÀ
È la proprietà di un materiale di lasciarsi attraversare da un liquido. Per l’acqua la permeabilità di un prodotto è tanto più debole quanto più piccoli sono i pori del materiale e quanto più lungo è il percorso che l’acqua deve fare. L’esito di questo processo di attraversamento del materiale dà luogo in un primo momento a manifestazioni di umidità e poi a percolazione. La permeabilità dell’argilla varia da 10-6 a 10-7 cm/mm. Quella di uno strato di bitume non è neppure misurabile per quanto è bassa. Tuttavia uno stesso materiale che è considerato impermeabile all’acqua può esserlo al vapore d’acqua. La permeabilità al vapor d’acqua viene misurata in grammi di acqua che vengono trovati nel materiale dopo che questo è stato esposto per un certo periodo ad una certa temperatura, ad un certo grado di umidità relativa dell’aria, e a una certa pressione atmosferica.
pH
La sigla pH deriva dalle iniziali di “potenziale idrogeno”; indica il grado di alcalinità (tra 7 e 14) o acidità (tra 0 e 7). Il valore 7 indica la neutralità.
PIROGENO
Sostanza che provoca l’aumento della temperatura del composto.
PLASTIFICANTE
È una sostanza o un materiale (di solito una plastica o un elastomero) che, impiegati nella produzione di collanti, impermeabilizzanti, adesivi, vernici, resine, ne migliorano le caratteristiche fisiche rendendoli più flessibili e meglio lavorabili.
POLIMERO
Risultato di una reazione chimica in cui monomeri si legano fra loro formando macromolecole il cui peso è un multiplo del peso della sostanza originaria.
POLIURETANO
Schiuma espansa formata dalla reazione chimica tra poliolo e isocianato, può essere a bassa o alta densità.
PONTE TERMICO
Indica un punto della struttura in cui si verifica una maggiore dispersione di calore determinata dalla presenza di materiali aventi valori di conducibilità termica molto diversi; i ponti termici più comuni sono i pilastri d’angolo, le travi di bordo, le fondazioni, i punti di attacco delle coperture piane, gli edifici in cemento armato, le travi in spessore di solaio, ecc.
POT-LIFE
Vita utile o intervallo di tempo entro il quale può essere applicato un prodotto, dopo la miscelazione.
PRIMER
È lo strato avente la funzione di modificare le caratteristiche fisico-chimiche dello strato sottostante. Viene normalmente realizzato mediante l’utilizzo di un prodotto liquido ad asciugamento rapido, in soluzione o in emulsione acquosa, steso sul supporto prima dell’applicazione del materiale impermeabilizzante vero e proprio.
PROMOTORE DI ADESIONE
Supporti poco porosi e compatti, come quelli in calcestruzzo, devono essere trattati con un prodotto di preparazione prima dell’applicazione del materiale che permetta l’adesione del materiale stesso al supporto.
PROTETTIVI CONSOLIDANTI
Tali prodotti, di derivazione siliconica e silossanica, ma additivati con resine di natura acrilica, conservano le stesse doti di traspirabilità e idrorepellenza, ma hanno la caratteristica di migliorare i legami tra le parti superficiali in via di distacco ed il cuore sano del materiale, con ampia possibilità di graduare l’azione in modo da non formare croste dure superficiali generalmente destinate a staccarsi.
PROTETTIVI IDROREPELLENTI
Tali prodotti, di derivazione siliconica e silossanica, abbinano grande compatibilità con i materiali da costruzione, ed elevata idrorepellenza. Assolutamente non filmogeni, conservano la traspirabilità delle superfici trattate.

R

RASANTI
I rasanti sono particolari malte studiate per livellare irregolarità di pochi millimetri. Aderiscono su calcestruzzi lisci e poco assorbenti come quelli disarmati da casseri metallici. Permettono di ottenere una finitura liscia o a civile in interni o in esterni.
RASANTI E PROTETTIVI ANTICARBONATANTI
Prodotti cementizi che per le loro caratteristiche di bassa permeabilità all’anidride carbonica e di impermeabilità all’acqua piovana rallentano enormemente il processo di invecchiamento del calcestruzzo.
RASANTI E PROTETTIVI DI BASE
Prodotti a base di calce-cemento nati per la necessità di rasare velocemente grandi superfici in calcestruzzo, regolarizzando irregolarità fino a 1 cm.
RASANTI E PROTETTIVI SINTETICI
Questi rasanti che pure appartengono al gruppo dei prodotti a base di leganti idraulici, sono in grado, grazie agli additivi, di aderire anche su fondi sintetici, riducendo quindi i costi di preparazione.
RASANTI PER CALCESTRUZZO PER REGOLARIZZAZIONE
Malte fini premiscelate a base di cemento e calce idraulica additivate, nate per la necessità di rasare velocemente grandi superfici in calcestruzzo, in interni o esterni, regolarizzando irregolarità fino a 1 cm. Disponibili ad applicazione manuale o meccanizzata.
RASANTI PER CALCESTRUZZO PROTETTIVI E ANTICARBONATANTI
Prodotti che per le loro caratteristiche di bassa permeabilità all’anidride carbonica e di impermeabilità all’acqua piovana rallentano enormemente il processo di invecchiamento del calcestruzzo.
REAZIONE AL FUOCO
Qualifica la facilità che hanno i materiali ad infiammarsi e quindi ad alimentare il fuoco (da M0 a M5).
RESINE EPOSSIDICHE
Sono resine termoindurenti di grande importanza tecnica e commerciale, disponibili sul mercato a partire dal 1946, subito dopo la seconda guerra mondiale. I produttori sono numerosi in tutto il mondo, soprattutto per l’interesse sviluppatosi negli ultimi anni nella fabbricazione dei cosiddetti compositi che sono a base di resine termoindurenti (come appunto le epossidiche e le poliestere) con l’aggiunta di rinforzi fibrosi che ne aumentano la resistenza meccanica. Oltre che per i materiali compositi le epossidiche sono usate per componenti dell’industria elettrotecnica, chimica e meccanica.
RESISTENZA AL FUOCO REI
Caratteristica per cui un elemento di costruzione conserva per il tempo indicato la stabilità meccanica (R); la tenuta alla fiamma (E); l’isolamento termico (I). Il simbolo REI 120 indica pertanto la conservazione per 120 minuti delle tre caratteristiche, di un elemento soggetto alla prova di cui alla circ. 91 Min. Int. del 14/09/1961.
RESISTENZA ALLA DIFFUSIONE DELLA CO²
Misurato con valore µ CO² indica la capacità del prodotto di ostacolare la penetrazione dell’anidride carbonica nel supporto. Tanto è maggiore il valore, tanto più elevato sarà l’effetto protettivo.
RESISTENZA TERMICA R
Indica la resistenza che un materiale avente un determinato spessore oppone al passaggio di energia termica in determinate condizioni e si esprime come l’inverso della conduttività termica: quindi R = S / ? (misurata in m2 K/W, dove K = gradi Kelvin), dove S è lo spessore del materiale considerato. I materiali con elevato potere isolante, quindi coibenti, hanno elevati valori di resistenza termica, mentre quelli con caratteristiche di buona conducibilità hanno valori più bassi.
RINZAFFO
Strato di aggancio realizzato mediante lancio o proiezione di materiale più morbido, coprente almeno il 60÷70% del supporto, avente lo scopo di rendere più ruvida la superficie e migliorare così l’adesione dello strato successivo.
RITIRO CONTROLLATO / COMPENSATO
Caratteristica di una malta cementizia atta a compensare i ritiri dovuti alla maturazione. Nelle malte idrauliche infatti, la presenza di cemento ha come conseguenza ineliminabile e naturale la comparsa di fenomeni di ritiro durante la presa e l’indurimento all’aria. L’aggiunta nel prodotto di additivi specifici è volta a compensare e controllare tale fenomeno.

S

SABBIATURA
Pulizia ed abrasione di paramenti murari. Si esegue mediante getto di sabbia ad alta energia cinetica.
SALI SOLUBILI
Nei muri umidi troviamo principalmente solfati, nitrati, e cloruri. Sono i responsabili della progressiva distruzione di finiture, intonaci ed elementi murari, e sono particolarmente nocivi a causa del loro comportamento igroscopico.
SALNITRO
Nome comune del nitrato di potassio (un sale dell’acido nitrico).
SATURAZIONE
Processo attraverso il quale una sostanza raggiunge il più alto valore possibile di certe sue caratteristiche.
SBOLLATURE
Si manifestano nel caso in cui pitture o rivestimenti sintetici vengano applicati su murature umide oppure nei rivestimenti minerali quando si è in presenza di sali o vapore.
SCHIUMOGENO
Additivo utilizzato per l’inglobamento di gas all’interno di materiale plastico, ad esempio nella produzione di polistirolo espanso.
SEGREGAZIONE
Consiste nella sedimentazione di agglomerati più grossi e con peso specifico alto, mentre sulla superficie del calcestruzzo affiora acqua ed aggregati più leggeri e più fini. Questo affioramento (bleeding) rende la superficie meccanicamente più debole.
SGUSCIATURA
Vedi GUSCIA
SHOCK TERMICO
Si definisce shock termico la rottura avvenuta per una brusca variazione, in aumento o in diminuzione, della temperatura di un oggetto.
SHORE A/D
I valori della durezza Shore si misurano con durometri tarati. La scala Shore A è per i materiali più morbidi e la scala D per quelli più duri. Si fa penetrare nel materiale un’asta di acciaio di dimensioni prestabilite, differenti per le scale Shore A e Shore D. I valori non sembrano essere correlati con quelli delle altre misure di durezza.
SOLAIO
Complesso di elementi che costituisce la separazione orizzontale tra i piani del fabbricato.
SOLVENTE ALIFATICO
Composto organico a catena aperta di carbonio. Fanno parte degli alifatici: paraffine, olefine, acetileni, e aciclici o cicloparaffine.
SOLVENTE AROMATICO
Composto organico a catena chiusa di carbonio.Fanno parte: benzene, toluene, xilene, etc.
STAGGIATURA
Operazione eseguita con staggia di alluminio (o di legno) per livellare e regolarizzare lo spessore del materiale applicato.

T

TEMPO APERTO
Tempo massimo di attesa fra la stesura della colla sul supporto e la posa delle piastrelle.
TEMPO DI AGGIUSTABILITÀ
Tempo disponibile per correggere la posizione della piastrella dopo la posa.
TEMPO DI FINE PRESA
Tempo determinato in analogia alle norme EN 196 parte III con ago di Vicat.
TEMPO DI INIZIO PRESA
Tempo determinato in conformità alle norme EN 196 parte III con ago di Vicat.
TEMPO DI VITA DELL’IMPASTO (POT LIFE)
Tempo limite disponibile dal momento dell’impasto per un corretto utilizzo del prodotto.
TENSIOATTIVO
Composto chimico che sciolto in acqua ne abbassa la tensione superficiale per adsorbimento all’interfaccia liquido/vapore.
TIXOTROPIA
Caratteristica indicante la possibilità di applicare malte su superfici verticali senza che si produca scivolamento sul supporto e nella malta stessa fino a spessori predefiniti.
TRASPIRABILITÀ
Proprietà di un materiale di lasciar passare attraverso i propri pori, sia l’aria che il vapore acqueo.Essa viene espressa in grammi di vapore d’acqua che riesce ad attraversare una superficie di 1 mq, in 24 ore, a standard di temperatura e pressione, a seconda delle norme utilizzate.

U

UMIDITÀ DI RISALITA
Umidità che risale per capillarità dal sottosuolo, nelle murature.

V

VERMICULITE
È un’argilla espandibile.